Camminare scalzi fa bene?
Come scoprire se il barefooting fa per noi e praticarlo senza rischi
Il cosiddetto “barefooting” (camminare scalzi) o, in italiano, “gimnopodismo”, è molto di moda al momento, ma la scienza cosa dice? Fa bene o fa male?
I medici non sono concordi sull’argomento; a detta di chi lo pratica, dalle star hollywoodiane ad associazioni nostrane come il Club dei Nati Scalzi, i benefici non mancano.
Ecco qui i ben 11 effetti positivi che avrebbero riscontrato grazie alla loro esperienza:
- la diminuzione di calli e ispessimenti della pelle dovuti alle calzature
- il rafforzamento di piedi e dita
- il miglioramento dell’equilibrio
- un’ottima postura
- l’addio al mal di schiena
- la sensazione di essere più connessi alla Terra
- l’aumento della propria energia
- un maggior senso di libertà
- una maggiore consapevolezza dei cinque sensi
- la riduzione dello stress
- una migliore circolazione
Consigliano di far camminare a piedi nudi anche i bambini, per aiutare lo sviluppo dei muscoli del piede e della volta plantare.
La possibilità di tutti questi benefici invoglierebbe chiunque a fare quantomeno un tentativo: quel che è certo è che occorre un minimo di preparazione e di buon senso per cominciare questa nuova attività senza correre rischi per la salute.
Come farlo in tutta sicurezza?
Per prima cosa, sarebbe ideale sottoporsi a una valutazione podologica e posturale completa per assicurarci che i nostri piedi appoggino a terra in modo corretto, senza difetti morfologici o patologie che verrebbero solamente aggravate dall’assenza di calzature adeguate
Ottenuto il via libera dallo specialista, dovremo decidere dove effettuare queste passeggiate! Pare che siano preferibili terreni naturali come erba o sabbia, come consigliato anche dai sostenitori dell’earthing e del grounding.
Con il diffondersi di questa pratica del camminare scalzi, in molte regioni italiane si possono trovare percorsi appositi per tutti gli appassionati; tuttavia, bisogna naturalmente ricordarsi di prestare attenzione all’igiene e ad eventuali ostacoli sul terreno che potrebbero ferire i nostri piedi.
E in casa, invece? Non tutti lo consigliano. Sebbene il pavimento, adeguatamente pulito, sia sicuramente più igienico e meno “pericoloso” di parchi, prati e spiagge, camminare scalzi su una superficie rigida e artificiale non avrebbe lo stesso effetto, né fisicamente né psicologicamente.
Infine, bisogna ricordarsi di procedere per gradi, per non affaticare muscoli e legamenti che, magari, non venivano stimolati da un po’.
Si deve sempre tenere a mente che, se non lo si pratica adeguatamente, anche il semplice camminare a piedi nudi potrebbe causare strappi muscolari o distorsioni, proprio come tutte le altre attività fisiche più o meno intense.
In poche parole, nell’attesa che la scienza ci dia una risposta definitiva, può sicuramente essere un’esperienza interessante e da provare: basta ricordarsi di farlo pensando alla propria salute, perché cosa c’è di più importante?
A cura dello staff Fisiopodos
I nostri approfondimenti comprendono conoscenze, consigli, rimedi e suggerimenti di carattere generale. Non devono assolutamente sostituirsi al parere del medico curante o altri specialisti, a cui è sempre fondamentale rivolgersi prima di intraprendere qualunque percorso di cura
Io penso che camminare su scalzi anche solo in casa dovrebbe essere la regola